sabato 30 maggio 2009

UNA SBIRCIATINA...









Ho accettato la proposta di Debora di diventare una collaboratrice del suo blog perchè credo che l'arte faccia parte di ognuno di noi in fondo..e non mi riferisco solo all'arte come la creatività altrui che diventa di pubblica fruizione e ammirazione, ma ad una forma di creatività che alberga in noi.Ovviamente ci sono persone che esercitano questa facoltà creativa in modo del tutto innovativo,brillante..i veri artisti sono ben pochi in realtà.
Ma se ci pensate forse il periodo più creativo della nostra esistenza è quello della fanciullezza..da bambini siamo immersi in un mondo fantastico fatto di immaginazione,letteralmente creato..ai bambini basta poco per giocare..un bastoncino diventa una spada,la terra diventa caffè o cioccolato..e così via.
"La sola abitudine che bisogna lasciar prendere ad un bimbo è di non prenderne nessuna" citava Jean-Jacques Rousseau , io invece al posto della parola "prenderne" sostituirei la parola "perderne".
Poi si diventa grandi e la nostra vita diventa talmente impegnata e concreta che non ci viene più così facile ..
Tuttavia non bisogna generalizzare..molte altre persone invece lo trovano eccome il tempo,alcune lo fanno diventare un lavoro,altre un hobby..
Io ho sempre provato una certa curiosità verso l'arte fin da bambina..mi piaceva e mi piace molto disegnare,anche se poi ho intrapreso studi diversi.All'università ho scoperto invece la Fotografia,e a proposito di questa vi voglio far dare una sbirciatina a delle foto che ho scattato in vista dell'esame che ho sostenuto l'anno scorso(quelle che sono in alto!).Non sono foto che piacciono a tutti e neanche lo pretendo..voglio solo rendervi partecipi!


Miriam Lupia



lunedì 18 maggio 2009

FALLACI SIMMETRIE



Ho dipinto questo quadro l'estate scorsa. Non che io sia solito dipingere, però quando mi viene l'ispirazione qualcosa di buono esce fuori!
Tutta l'arte, credo ci possa aiutare ad esprimere alcune cose che con le parole a volte è molto complicato, se non impossibile!
Qui ho voluto rappresentare uno stato d'animo confuso, incerto, perplesso.
Chi lo ha visto ha subito detto: "il bigbang?", "il caos?", "un parto?", o ancora "il trapasso?": a nessuno ho detto che si sbagliava! Ad ognuno riesce a comunicare qualcosa di unico e irripetibile! Per me è tutto questo, e anche di più: rappresenta la precaria esistenza in questo mondo, in cui tutto sembra esser calcolato; a volte però, in una frazione di secondo, le sue simmetrie rischiano di collassare e di causare un'implosione, facendoci sprofondare nel nulla! Lo spiraglio centrale rappresenta l'unica salvezza: èl'unica cosa per cui vale la pena lottare, l'unica cosa che ci permette di sperare e di poter arrivare al nostro obiettivo, sebbene la spirale del buio cerchi di afferrarci da ogni lato!
Gaetano Moraca

domenica 10 maggio 2009

Andar per fiabe

Vi consiglio la lettura di un cocktail di fiabe: la forma di comunicarte scelta è il videofilmato, l'intento è quello di recuperare l'aspetto ludico- fantastico- creativo della fiaba classica, utilizzando il linguaggio delle immagini "filmiche" e scoprendo diversi modi di rappresentare la realtà...

sabato 2 maggio 2009

Comincio con me...2



Questa è la mia tela, ho scelto ANNA come nome perchè è un palindromo, e come questo nome si può leggere da due versi, così la mia tela ha diversi modi di lettura.
Il tema che portai per l'esame era "La Maschera", l'idea di questo lavoro ricordo che mi balzò in mente mentre cercavo di prender sonno. Mi misi seduta sul letto, cercai un pezzo di carta e qualcosa per scrivere e mi venne fuori questo profilo che da una parte si leggeva come triste e da quella opposta come felice. Fu la prima (ed unica, fin ora) volta che mi dedicai al disegno, su tela poi!
Sullo sfondo c'è un puntino bianco luminoso che irradia anche il viso del soggetto, l'ho aggiunto successivamente. Stranamente mentre ideavo il disegno, il suo senso è cambiato da solo, così ho preferito dargli una duplice descrizione. Da che "Anna" portava una maschera, quindi mentiva per nascondere la sua tristezza, allo stesso tempo mi sono trovata però a darle questa maschera come motivo di speranza, come cura alla sua tristezza. All'inizio era abbattuta e la sua unica arma era nascondersi, successivamente questa sua arma la riconosce come soluzione e vede la speranza attraverso lo spiraglio. Questa qui è la maschera felice che ha il potere di far scorgere la speranza ad Anna...Possiamo dire che praticamente ha aderito così bene al suo viso che è scomparsa perchè non era più necessaria (ma ancora non mi spiego come abbia fatto). Ed anche la lacrima si trasforma in un punto esclamativo, in sorpresa, per questa inspiegabile metamorfosi.Infine ho scelto il verde e il magenta perchè sono colori complementari, perchè mi piacciono molto e mi rispecchiano. Il verde poi è il colore del bosco, un luogo in cui non è difficile perdersi, allo stesso tempo però si dice che sia il colore della speranza. Il magenta ha una duplice funzione: fa da capelli e da cornice. Mi è risultato difficile dar duplice funzione anche allo zigomo, non essendo abituata a diegnare non sapevo come farlo combaciare nei due volti; ed anche per questo, ho ricavato l'orecchio da un ricciolo.Queste rifiniture viola sono puramente ornamentali, le ho scelte per non lasciare la sensazione del vuoto, e poi volevo che indicassero il riflesso sui capelli. Sempre per lo stesso discorso, ho preferito aggiungere una frase che parla della maschera.
Non nascondo che ho ricevuto anche l'aiuto di mio fratello, il quale (dopo anni!) mi ha incoraggiata e dato consigli.

Comincio con me..

Ho sempre avuto l'amore per gi scatti, fermare un'immagine, cercare un messaggio in essa, creare una composizione piacevole all'occhio e racchiuderla in uno scatto, creare un'immagine enigmatica o semplicemente studiare un soggetto per catturarlo e farlo mio con la legittimità della macchina fotografica.
Senz'altro non mi reputo nè mi sento artista, ma c'è qualcosa che mi spinge a trattenere prepotentemente l'attimo che mi compare davanti, che se mi sfugge riesce a rendermi insoddisfatta per non esser riuscita a bloccarlo (logicamente nulla di così forte da devastami!).
Ad essere sincera, quando ero piccola mio fratello mi scoraggiava sempre, lui sapeva disegnare meglio di me, e per un lunghissimo periodo ho lasciato stare, gli artisti in casa mia erano tutti e tre i miei fratelli, ma io no! Poi per esigenza, all'esame di Stato decisi di fare una tela.
Da quando ho comprato la fotocamera ho dato sfogo a tutti gli esperimenti possibili che mi passavano per la testa (sempre nei limiti della mia macchinetta), e il mese scorso ho esposto una composizione di scatti durante una festa organizzata da Insanearea, nel mio paese. Non tutti mi hanno detto che le mie foto erano belle, ma questo l'ho preso come un motivo in più per migliorarmi, avere nuove idee e conoscere nuove tecniche.

L'idea è questa...

...mettere assieme tutti i frutti delle nostre idee per confrontarci e darci spunti a vicenda, ma SOPRATTUTTO per dar prova che queste nostre passioni non sono perdite di tempo bensì un lavoro, il cui scopo principale è lanciare un messaggio, denunciare, render noto qualcosa, condividere le proprie scoperte, o semplicemente creare. Tutto quello che si può fare attraverso strumenti di ogni tipo è materia nostra.
Pensate a quelli che hanno lanciato sterco sui pavimenti di uno dei ristoranti più chic di Torino per attaccare il lusso ed i Centri idetificazione espulsione!! (intendo inserire atti meno estremi, qualcosa di più leggero, è solo un esempio per far comprendere le mille facce della comunicazione!)